I modelli della cosa artificiale.

Il latte artificiale non può contare su una vasta gamma di modelli, reali, virtuali, sociali o fantastici che siano, non occupando, nonostante la sempre maggiore importanza che ricopre in tutte le maggiori società del mondo, una posizione centrale nell'immaginario collettivo della società.

Nonostante ciò ho trovato due, in senso lato, in due ambiti diversi, ognuno con un'accezione differente di modello.

Il primo è il modello ideale ma allo stesso tempo ideale a cui si può dire il latte artificiale sia ispirato e che è nato per sostituire: il latte materno.
Infatti fin dall'antichità si hanno testimonianze di sostituivi del latte materno ma dal 1800 non ci si è più accontentati di sostitutivi già presenti in natura.
Come ho scritto precedentemente si è iniziato a cercare di creare un sostitutivo che avesse come modello ideale l'apporto nutritivo ed energetico del latte materno, modellando quindi la sua composizione proprio per raggiungerlo.





Il secondo tipo di modello è sociale.
Il latte artificiale, con le sue tematiche e dinamiche associate, è una di quelle "cose" che si possono prendere a modello per rappresentare il presente: l'uomo capace di migliorare la propria condizione di vita grazie al proprio ingegno e che non si ferma ma da vita ad un'instancabile processo di raffinamento e di miglioramento che lo elevino ancora di più.
In contemporanea però rappresenta anche l'orientamento dell'innovazione e dell'ingegno sempre più orientato e finalizzato alla commercializzazione e al profitto; profitto che può facilmente oscurare qualsiasi funzione sociale e migliorativa iniziale lasciando il posto a prevaricazione e violenza, non necessariamente e non solo fisica, come ho parlato in un mio precedente articolo.


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